Fibrillazione atriale, declino cognitivo e ruolo degli infarti cerebrali subclinici
Il meccanismo alla base dell'associazione tra fibrillazione atriale e declino cognitivo in soggetti privi di ictus non è ben definito.
È stata esaminata l'associazione tra fibrillazione atriale incidente e declino cognitivo in individui liberi da ictus, stratificati per infarti cerebrali subclinici, rilevati alla risonanza magnetica dell’encefalo.
Sono stati analizzati i dati di 935 partecipanti liberi da ictus ( età media, 61.5 anni, 62% donne, 51% soggetti di razza nera ) nel periodo 1993-1995 e 2004-2006 nello studio prospettico di coorte Atherosclerosis Risk in Communities Study.
Test cognitivi ( compreso il test di sostituzione di cifre con simboli e il test di fluidità verbale ) sono stati effettuati nei periodi 1993-1995, 1996-1998 e 2004-2006 e la risonanza magnetica del cervello è stata eseguita nei periodi 1993-1995 e 2004-2006.
Durante il follow-up, ci sono stati 48 eventi di fibrillazione atriale incidente.
La fibrillazione atriale incidente è stata associata a un maggiore tasso medio annuo di declino nel test di sostituzione di cifre con simboli ( -0.77, P=0.054 ) e nel test di fluidità verbale ( -0.80, P=0.048 ).
Nei partecipanti senza infarti cerebrali subclinici alla risonanza magnetica del cervello, la fibrillazione atriale incidente non è stata associata con il declino cognitivo.
Per contro, la fibrillazione atriale incidente era associata a un maggior tasso medio annuo di declino nella fluidità verbale ( -2.65, P=0.002 ) tra i partecipanti con infarti cerebrali subclinici prevalenti nel periodo 1993-1995.
Tra i partecipanti che hanno sviluppato infarti cerebrali subclinici durante il follow-up, la fibrillazione atriale incidente era associata a un maggior tasso medio annuo di declino nel test di sostituzione delle cifre con simboli ( -1.51, P=0.049 ).
In conclusione, l'associazione tra fibrillazione atriale incidente e declino cognitivo in soggetti privi di ictus può essere spiegata con la presenza o sviluppo di infarti cerebrali subclinici, aumentando la possibilità per gli anticoagulanti di prevenire il declino cognitivo nella fibrillazione atriale. ( Xagena2014 )
Chen LY et al, Stroke 2014; 45: 2568-2574
Cardio2014 Neuro2014
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